13_06_2012 | GREEN ECONOMY: 107 IMPRESE A RIMINI. IN TESTA AGROALIMENTARE, FANALINO DI CODA LA MOBILITA’ (MA NON A RAVENNA)

Mercoledì, 13 Giugno 2012

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GREEN ECONOMY: 107 IMPRESE A RIMINI. IN TESTA  AGROALIMENTARE, FANALINO DI CODA LA MOBILITA’ (MA NON A RAVENNA)


Sono 107 le imprese verdi a Rimini. Presentato in regione il rapporto 2012 della green economy. In Emilia Romagna si parla di circa 2 mila imprese, nel dettaglio sono 1.996, la maggior parte attive nel settore agroalimentare, oltre il 36 per cento, seguito dal settore del ciclo dei rifiuti (15 per cento) e dell’edilizia (10 per cento). Bologna è la provincia con più imprese green, con 343 imprese che investono in prodotti e tecnologie verdi, seguita da Modena e Reggio Emilia a pari merito, con 298 imprese.


Il settore agroalimentare con 720 imprese fornisce il principale contributo alla green economy regionale. Il settore, oltre ai trasformatori biologici, contiene al proprio interno anche imprese dedite alla fabbricazione, installazione e riparazione di macchinari e tecnologie utilizzate a vario titolo nella filiera della produzione alimentare (macchinari e utensili per dosature e movimentazione imballaggi, per allevamenti, per produzione di imballaggi o di fertilizzanti e concimi).


Al secondo posto, con 308 imprese complessive, pari al 15,4 per cento, troviamo il settore del ciclo dei rifiuti che comprende non solo aziende che operano nella raccolta, trasporto, smaltimento o recupero e gestione dei rifiuti ma anche aziende attive, per esempio, nella rigenerazione dei pneumatici, o nella costruzione di tecnologie e macchinari a supporto del recupero. Questo settore, accorpato ai due affini bonifica siti e gestione verde e disinquinamento, raggiunge una quota del 20,8 per cento ben lontano dal 36,1 per cento dell’agroindustria.


Al terzo posto viene l’edilizia, con 203 imprese, pari al 10,2 per cento, costituito da imprese di costruzione e manutenzione edile o impiantistica tradizionalmente legate al mondo delle costruzioni ma anche fornitori di tecnologie ambientali e prodotti green (quali pacchetti termoisolanti, barriere acustiche, impianti di trattamento aria, acqua, illuminotecnica, piastrelle ecologiche, etc) che sostengono lo sviluppo della bioedilizia.


Quarto, per numero assoluto di imprese, è l’altro settore (assieme a quello dei rifiuti) tradizionalmente green, quello delle imprese del ciclo idrico integrato impegnate a vario titolo nel trattamento e gestione del bene acqua (187 imprese pari al 9,4 per cento del totale regionale). Dal punto di vista della tipologia di attività, troviamo società che operano nella gestione delle acque potabili e di scarico ed aziende che forniscono, producono e installano tecnologie e prodotti direttamente utilizzabili dagli operatori.


Sotto il 10 per cento gli altri settori: rinnovabili ed efficienza energetica (ad esclusione dei soggetti attivi nella certificazione energetica) che si attesta sull’8 per cento, mobilità (imprese prevalentemente attive a vario titolo nei sistemi di trasporto alternativi alla gomma) pari all’7,7 per cento e meccanica allargata (prevalenze di imprese meccaniche che forniscono macchinari, attrezzature e componentistica a supporto di altri settori come quello energetico e del ciclo dei rifiuti e idrico) 4,8 per cento.


La suddivisione delle imprese per ambito territoriale: Bologna (343 imprese); Modena e Reggio (298 imprese a testa): Forlì-Cesena (240 imprese); Ravenna (223); Parma (204); Ferrara (164); Piacenza 119); Rimini (107).


L’agroalimentare rappresenta il primo settore in tutte le province ad eccezione di Reggio Emilia dove il primo posto è occupato dalla Bioedilizia; nella ripartizione dei settori all’interno di ciascun territorio da rilevare anche il secondo posto della mobilità a Ravenna.